Governo Gb, Johnson premier fino a ottobre e poi dimissioni

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Governo Gb, Johnson premier fino a ottobre e poi dimissioni

(Adnkronos) – Il primo ministro britannico Boris Johnson si è detto pronto a dimettersi subito, oggi, dalla carica di leader dei Tory e in autunno, o meglio a ottobre, da quella di premier. Lo ha precisato la Bbc affermando che quest’estate si svolgerà una corsa alla leadership del partito dei conservatori. A ottobre, ha ricordato l’emittente, si svolgerà la conferenza dei Tory.

Un portavoce del governo britannico ha annunciato che ”il primo ministro farà oggi una dichiarazione al Paese”.

Nelle ultime ore sono proseguite le dimissioni di massa dal governo di Johnson, sempre più solo a Downing Street. Sono diventati oltre 50 i rappresentanti di gabinetto a essersi dimessi. Anche Michelle Donelan, nominata meno di 48 ore fa ministra dell’Istruzione britannica al posto di Nadhim Zahawi, ha deciso di lasciare il suo incarico. ”E’ l’unico modo per portare Johnson alle dimissioni”, ha dichiarato, sottolineando che ”con grande tristezza devo dimettermi da questo governo”.

Prima di lei che anche il ministro della Scienza, George Freeman, aveva annunciato alla Bbc la sua decisione di lasciare il governo. “Il troppo è troppo”, ha scritto al premier nella sua lettera di dimissioni.

A lasciare l’incarico anche il ministro della Giustizia James Cartlidgem, secondo il quale ora “non è nemmeno lontanamente possibile” che il primo ministro “cambi e rientri”. ”In qualità di ministro dei Tribunali, mi sono sentito in dovere di rimanere in carica a causa della situazione molto impegnativa nella Corte della Corona. Ma è chiaramente impossibile continuare”, ha scritto su Twitter condividendo la lettera di dimissioni indirizzata a Johnson.

Poco prima aveva lasciato anche la segretaria dello Scacchiere al Tesoro, Helen Whately (responsabile per la crescita e la produttività). Nella sua lettera di dimissioni a Johnson, Whately ha ricordato di aver sostenuto il premier negli ultimi mesi, chiedendogli di rimanere in carica ma “non si può chiedere scusa e rimanere in eterno”. L’annuncio di Whately ha seguito di pochi minuti quello del ministro per l’Irlanda del Nord, Brandon Lewis.

Il nuovo cancelliere dello Scacchiere Nadhim Zahawi, che è stato nominato solo martedì, ha chiesto le dimissioni di Johnson. “Questo non è sostenibile e andrà solo peggio: per te, per il Partito conservatore e, soprattutto, per tutto il Paese. Devi fare la cosa giusta e andartene ora”, ha scritto Zahawi in un tweet rivolto al premier britannico.

Già ministro dell’Istruzione, Zahawi ha preso il posto di Rishi Sunak, dimessosi il 5 luglio insieme al ministro della Salute Sajid Javid dal governo Johnson in aperta critica alla gestione del primo ministro conservatore.

Le dimissioni a raffica sono arrivate dopo l’ennesimo scandalo che ha investito Johnson, vale a dire il caso del vice ‘chief whip’ Christopher Pincher, con la storia di festini ad alto tasso alcolico e molestie sessuali nei confronti di giovani uomini alle spalle che il Premier avrebbe ignorato, facendo finta, ancora una volta dopo il partygate, di non saperne nulla.

Dopo Sajid Javid (Salute), Rishi Sunak (il Cancelliere dello Scacchiere), ieri si era dimesso anche il Segretario per il Galles, Simon Hart. L’Attorney Heneral Suella Braverman non lo ha fatto, ma ha invitato il Premier a dimettersi, annunciando anche la sua candidatura a leader dei tories, e quindi a Premier. Il ministro Michael Gove è stato invece licenziato da Johnson, dopo che ne aveva chiesto le dimissioni in un incontro a due. Anche la ministra degli Interni Priti Patel, il ministro dell’Impresa, Kwasi Kwarteng, e dei trasporti Grant Shapps, sono fra coloro che chiedono a Johnson di lasciare Downing Street.

Lo scontro in atto mette in crisi un sistema basato sulla fiducia, come ha riassunto l’ex ministro per l’Irlanda del Nord, Julian Smith. Fra gli scenari possibili, oltre alla convocazione di elezioni anticipate ventilate dal Premier alle strette, la possibilità di cambiare le regole per la sfiducia (introdurre la possibilità di chiederne una nuova prima di un anno) e riproporre questo passaggio.

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