
(Adnkronos) – Sono stati consegnati alla Croce Rossa i tre ostaggi rilasciati oggi da Hamas. Or Levy, Eli Sharabi e Ohad Ben Ami sono liberi dopo essere stati fatti salire sul palco per l’ormai consueto ‘show’ allestito da Hamas. Lo riporta il Jerusalem Post. Il rilascio dei tre rapiti del 7 ottobre è avvenuto a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. E’ la prima volta che Hamas sceglie questa località per liberare i suoi prigionieri.
I tre sono stati quindi consegnati dalla Croce Rossa alle forze militari israeliane all’interno di Gaza, rende noto l’Idf. Scortati fuori dalla Striscia dalle truppe israeliane fino a una base militare vicino a Re’im, gli ostaggi liberati sono arrivati in Israele. I tre si ricongiungeranno con le loro famiglie e poi saranno trasferiti in ospedale per accertamenti.
Ohad Ben Ami, 56 anni, è il primo ostaggio israeliano che Hamas ha fatto uscire dal veicolo e che ha fatto salire sul palco a Deir al-Balah. Dopo di lui è stata la volta di Eli Sharabi, 52 anni, e Or Levy, 34 anni. I tre sono apparsi molto dimagriti e pallidi. Levy indossa abiti verde oliva che ricordano l’uniforme delle Idf, fa notare il Times of Israel. Ben Ami e Sharabi indossano abiti marroni con i loro nomi stampati sopra, come quelli dei carcerati.
Sostenuti da miliziani di Hamas in mimetica e con il volto coperto, i tre sono stati registrati mentre pronunciavano discorsi rispondendo a domande. “Dico alle famiglie dei prigionieri di uscire e protestare”, ha detto Ben Ami. “Chiedo al governo israeliano di procedere con il secondo e il terzo accordo in modo che tutti i prigionieri possano tornare a casa. Chiedo alle famiglie di essere forti”, ha aggiunto.
“Sono molto arrabbiato con il governo israeliano. Spero davvero che l’accordo continui fino alla seconda e terza fase. Sono molto felice di tornare dalla mia famiglia e dai miei amici oggi, e spero davvero di vederli presto. Voglio che i miei amici che sono rimasti qui tornino presto”, ha affermato Sharabi.
Le autorità israeliane “risponderanno alle scene orribili” a cui si è assistito oggi nella Striscia, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una nota rilasciata dal suo ufficio. “Il governo di Israele abbraccia i tre rimpatriati”, si legge nella nota del premier, che si trova negli Stati Uniti. “Le immagini scioccanti che abbiamo visto oggi non resteranno senza riposta”, prosegue la nota. “Il governo, insieme ai funzionari della sicurezza, sosterrà loro e le loro famiglie. Israele si impegna a riportare indietro tutti gli ostaggi e i dispersi”, conclude.
“Ecco come appaiono i crimini contro l’umanità! Il mondo intero deve guardare direttamente a Ohad, Or, e Eli che ritornano da 491 giorni di prigionia, sofferenti, emaciati e feriti, che vengono sfruttati in uno spettacolo cinico e crudeli da maledetti assassini”, le parole del presidente israeliano Isaac Herzog, aggiungendo che in ogni caso “ci dà conforto il fatto che sono stati restituiti vivi nelle braccia dei loro cari”.
“Le immagini inquietanti del rilascio di Ohad, Eli, e Or sono una cruda e dolorosa prova che non lascia spazio al dubbio, non c’è tempo da perdere per gli ostaggi. Dobbiamo farli uscire tutti, fino all’ultimo ostaggio. Subito!”, quanto si legge in una dichiarazione del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, diffusa dopo che si è concluso il rilascio.
Immagini che “ricordano l’Olocausto”, ha dichiarato l’October Council, che rappresenta le famiglie direttamente coinvolte nell’assalto di Hamas del 7 ottobre del 2023. Le immagini da Gaza dei tre ostaggi rilasciati “riecheggiano le fotografie dei sopravvissuti all’Olocausto e servono come ulteriore promemoria del peggior fallimento nella storia dello Stato e della necessità di indagare a fondo”.
“Anche le famiglie di Eli, Or e Ohad hanno bisogno di risposte”, afferma ancora il gruppo in una nota. “Come è possibile che i cittadini siano stati rapiti da Israele e condotti nella Striscia di Gaza? Perché ci sono voluti quasi 500 giorni per riportarli indietro? E come è possibile che, ancora oggi, ostaggi viventi siano tenuti in condizioni disumane nei tunnel?”, si legge. Il gruppo ha ribadito la sua richiesta di una commissione d’inchiesta statale, a cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si oppone.
Sul palco allestito da Hamas per il rilascio presente uno striscione raffigurante un pugno con una bandiera palestinese e le parole “vittoria totale” scritte in ebraico, sopra a un’immagine del primo ministro Benjamin Netanyahu. Le parole citate sono proprio quelle di Netanyahu che ha giurato che la guerra non finirà finché Israele non otterrà la “vittoria totale” di Hamas.
Il servizio penitenziario israeliano si sta intanto preparando a liberare i 183 prigionieri di sicurezza palestinesi che verranno scarcerati in cambio del ritorno in Israele di tre ostaggi, scrivono i media israeliani spiegando che i detenuti palestinesi saranno scarcerati dalla prigione di Keziot, nel Negev, e dal carcere di Ofer in Cisgiordania.
Tra i 183 prigionieri di sicurezza che verranno liberati oggi, 18 sono stati condannati all’ergastolo. Dei 183, 111 prigionieri sono stati arrestati a Gaza nel corso della guerra e i restanti 72 risiedono in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Sette dei prigionieri saranno espulsi dopo il rilascio.
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