Esplosione Calenzano, trovato l’ultimo disperso: 5 le vittime

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Esplosione Calenzano, trovato l’ultimo disperso: 5 le vittime

(Adnkronos) – E’ stato trovato anche il terzo e ultimo disperso dell’esplosione avvenuta nella mattinata di lunedì 9 dicembre nel deposito di carburanti Eni a Calenzano, a Firenze. Sale così a cinque il numero delle vittime morte nell’immediatezza dell’incidente.

Eramo stati trovati questa mattina, alla ripresa delle ricerche, i corpi di due dei tre dispersi sotto le macerie delle pensiline del deposito di carburanti Eni di CalenzanoIl bilancio provvisorio dell’esplosione sale così a 5 morti, un disperso e 26 feriti, nove dei quali portati in ospedale dalle ambulanze del 118 più altri 17 che si sono presentati da soli in pronto soccorso, con problemi meno gravi.

Il procuratore Luca Tescaroli ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo.

A esplodere, innescando un incendio, sarebbe stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante: è questa l’ipotesi su cui lavora la Procura di Prato. “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, ha detto ieri il magistrato dopo il lungo sopralluogo.

Domani, mercoledì 11 dicembre, sarà intanto giornata di lutto regionale in Toscana, come ha annunciato il presidente Eugenio Giani al termine della riunione della Giunta ieri sera. Il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto, ieri e oggi.

Sempre per domani, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) con manifestazione (14,30-16,30) a Calenzano. “Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”, hanno detto i sindacati.

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