Elezioni Turchia 2023, dati parziali: Erdogan in vantaggio

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Elezioni Turchia 2023, dati parziali: Erdogan in vantaggio

(Adnkronos) – Si sono chiuse alle 17 ora locale (le 16 in Italia) le operazioni di voto in Turchia, dove oggi si tengono le elezioni presidenziali e parlamentari 2023. Secondo i dati parziali, con il 51% delle schede scrutinate, Recep Tayyip Erdogan è in testa con il 52% dei voti, mentre il suo sfidante più accreditato, Kemal Kilicdaroglu, è al 42,1%. Il terzo candidato, Sinan Ogan, è al 5,4% mentre Muharrem Ince, che si è ritirato ufficialmente, è allo 0,5%. Se nessun candidato otterrà al 50% più dei voti tra due settimane si terrà il ballottaggio tra i due più votati.

“Siamo avanti”, è il laconico commento su Twitter di Kilicdaroglu, che non considera evidentemente attendibili i dati diffusi. “Crediamo che stasera Kemal Kilicdaroglu sarà dichiarato il 13mo presidente della Turchia”, ha dichiarato il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, che sarà nominato vice presidente in caso di vittoria del candidato dell’opposizione. Imamoglu ha accusato l’Anadolu, l’agenzia di stampa turca ufficiale, di manipolare i risultati. In una nota congiunta con il sindaco di Ankara, Mansur Yavas, anch’egli candidato vice presidente, i due primi cittadini hanno affermato che “la reputazione dell’agenzia è sotto zero. Non ci si deve fidare, i dati dell’Anadolu sono nulli”.

Erdogan è arrivato a Ankara per seguire lo spoglio. Lo riferisce al-Jazeera, evidenziando come la mossa sia insolita dal momento che, nelle precedenti consultazioni, Erdogan ha sempre votato a Istanbul per poi seguire lo scrutinio nella sua abitazione. Il presidente solo intorno alla mezzanotte, a risultato acquisito, volava poi a Ankara per il discorso al Paese. Stavolta, invece, Erdogan si trova già nella capitale e attenderà i risultati dalla sede dell’Akp.

Oggi sono stati chiamati alle urne 64,1 milioni di elettori, 32,3 milioni di donne e 31,8 milioni di uomini. I nuovi elettori sono quasi cinque milioni mentre gli over 75 sono circa 3,2 milioni. I turchi all’estero hanno già votato e in Italia sono state circa 17mila le persone che si sono recate ai seggi a Milano e Roma.

A sfidare il presidente uscente c’è il candidato unico dell’opposizione e leader laico del Partito popolare repubblicano (CHP) Kemal Kiliçdaroglu anche se formalmente è in gara un esponente di un piccolo partito di opposizione, Sinan Ogan.

Alle tv turche, Erdogan ha promesso che accetterà il risultato del voto e, in caso di sconfitta, si dimetterà. “In Turchia siamo arrivati al potere con strumenti democratici” e “se il nostro Paese decidesse diversamente, farei ciò che la democrazia richiede, non c’è altro da fare”, ha affermato. Il presidente ha assicurato che il suo schieramento rispetterà “qualsiasi risultato esca dalle urne”, ma si è detto comunque convinto che verrà rieletto per un altro mandato dopo 20 anni al potere.

Il voto arriva nel mezzo della peggiore crisi economica che ha colpito la Turchia negli ultimi due decenni e dopo i devastanti terremoti di febbraio nell’est del paese. Gli osservatori hanno comunque evidenziato come si sia trattato di una campagna elettorale ‘sbilanciata’, dal momento che Erdogan gode di risorse legate alla sua posizione e controlla il panorama mediatico rispetto ai mezzi limitati dell’opposizione. La campagna non ha visto nessun dibattito presidenziale televisivo nonostante i numerosi appelli dell’opposizione. Almeno nove stazioni televisive nazionali hanno trasmesso l’intervista elettorale di Erdogan venerdì sera, mentre Kiliçdaroglu si è rivolto ai sostenitori in un discorso di tre minuti sul suo account Twitter.

L’opposizione, unita in una inedita combinazione di partiti laici, conservatori islamici e nazionalisti, cerca di incrinare la base di potere di Erdogan nel cuore dell’Anatolia e porre fine a quello che chiamano un governo “autocratico”. Per tutta la campagna, Erdogan ha sommerso l’opposizione di accuse che vanno dai presunti legami con il terrorismo alla degenerazione della gioventù, dal sostegno a un’agenda LGBT alla collaborazione con agenti stranieri. Kiliçdaroglu, in risposta, ha esortato alla calma, sottolineando spesso le sue umili radici.

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