E’ morto Roberto Maroni, aveva 67 anni. Meloni: «Politico intelligente»

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E’ morto Roberto Maroni, aveva 67 anni. Meloni: «Politico intelligente»

E’ morto questa mattina Roberto Maroni. L’ex ministro dell’Interno ed ex segretario della Lega aveva 67 anni. Lottava da tempo contro una grave malattia.

“Questa notte alle 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciato. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto ‘bene’. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico”. Con queste parole, postate su Instagram, la famiglia di Roberto Maroni ha annunciato la scomparsa dell’ex ministro dell’Interno. Nel post si legge una citazione di Emily Dickinson: “Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina’. Ciao Bobo”.

Il cordoglio del premier Meloni

“Sono profondamente colpita dalla notizia della scomparsa di Roberto Maroni. Un amico, un politico intelligente e capace che ha servito le Istituzioni con buonsenso e concretezza. Il Governo esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile” scrive il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

L’addio di Salvini

Cordoglio del mondo politico. “Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto” ha scritto Matteo Salvini su Instagram. A Rtl 102.5 ha ricordato che Maroni “amava la barca a vela. Un pensiero alla sua famiglia e a chi lotta contro la malattia”.

Il ricordo del governatore Fvg Fedriga

“Con la scomparsa di Roberto Maroni il Paese perde una mente lucida e acuta, interprete di primo piano di una lunga stagione politica che lo ha visto protagonista dapprima con ruoli di governo – da vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno e del Lavoro – e, successivamente, nelle vesti di governatore di Regione Lombardia.” Un ricordo, quello del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che non si limita tuttavia agli aspetti istituzionali. Sul piano personale – prosegue infatti Fedriga – oggi piango un amico vero, una persona alla quale devo molto in termini di maturazione sia come uomo che come pubblico amministratore. In lui ho sempre trovato un interlocutore serio, attento e affidabile, innamorato della propria terra e della propria gente e soprattutto lungimirante sostenitore di un modello di regionalismo che, a diversi anni di distanza, sta lentamente
prendendo forma”.

Il saluto del Pd-Fvg

“Con la scomparsa di Roberto Maroni, fondatore della Lega, la politica italiana perde uno dei suoiesponenti di primo piano, uomo delle istituzioni, ministro e presidente di Regione. Si è speso per l’obiettivo federalista e per il centrosinistra è stato un avversario serio e di livello. Alla sua comunità politica e alla sua famiglia, esprimiamo le nostre condoglianze”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd, esprimendo cordoglio e condoglianze alla famiglia di Roberto Maroni.

Nato a Varese il 15 marzo 1955, Maroni, malato da tempo, ha dedicato tutta la vita alla politica: segretario federale del Carroccio dal 2012 al 2013, è stato ministro dell’Interno nei governi Berlusconi I e Berlusconi IV, risultando il primo politico esterno alla Democrazia Cristiana a ricoprire l’incarico nella storia repubblicana, ministro del lavoro e delle Politiche sociali nei governi Berlusconi II e Berlusconi III. Ha inoltre ricoperto il ruolo di presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018, succedendo a Formigoni.

Gli studi classici al liceo Ernesto Cairoli di Varese, un’esperienza come conduttore radiofonico in una radio libera, ‘Radio Varese’ e una laurea in giurisprudenza. Il 1979 è l’anno dell’incontro con Umberto Bossi. Dieci anni più tardi partecipa alla fondazione della Lega Nord, di cui ricopre dal 2002 l’incarico di coordinatore della segreteria politica federale presieduta dal segretario federale Bossi.

Il battesimo alla Camera dei deputati avviene nel 1992, dove ricopre la carica di presidente del gruppo parlamentare leghista. Nel 2020, in un’intervista alla ‘Prealpina’, aveva ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Varese, in vista delle elezioni comunali del 2021 ma poi si era ritirato dalla corsa per gravi problemi di salute.

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