Meloni: «Chiamare madre Sala emozione più grande. Mai parlato di Starlink con Musk»

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Meloni: «Chiamare madre Sala emozione più grande. Mai parlato di Starlink con Musk»

(Adnkronos) – “Credo che ieri sia stata una bella giornata per l’Italia intera, per me, e vi farò una confessione, non ho provato emozione più grande di quando ho chiamato una madre per dire che sua figlia stava tornando a casa“. Così la premier Giorgia Meloni, oggi nel corso della conferenza stampa alla Camera, rispondendo a una domanda sul caso di Cecilia Sala e sulla liberazione della giornalista italiana.

Quello per la liberazione di Sala “non è un lavoro che ho fatto da sola, voglio ringraziare Mantovano, l’intelligence, il corpo diplomatico, il ministro degli Esteri Tajani. E’ stata una triangolazione complessa – sottolinea – con Iran e Stati Uniti di America, una questione seguita dall’inizio con costanza, mettendo assieme dei tasselli che hanno composto questo puzzle”.

Poi, rispondendo alle domande: “Non ho notizia” se Musk ha avuto un ruolo nella liberazione di Sala.

Caso Abedini

Quanto al caso Abedini, “è al vaglio del ministero della Giustizia, al vaglio tecnico e politico. Anche seguendo quello che c’è scritto nel trattato di mutua cooperazione giudiziaria con gli Stati Uniti, bisogna continuare a discutere anche con i nostri amici americani: avrei voluto parlarne anche con il presidente Biden che doveva essere qui a Roma oggi”, dice Meloni rispondendo a una domanda sul caso dell’ingegnere iraniano detenuto in Italia.

Su Abedini “le interlocuzioni ovviamente ci sono e ci sono state finora, ci saranno comunque e quindi insomma il lavoro è ancora molto complesso, non è una cosa che è terminata ieri, ma penso che si debba discutere dei dettagli nelle sedi che sono competenti”.

Caso Starlink

A una domanda sul caso Starlink, Meloni risponde: “Non ho mai parlato personalmente di queste vicende con Musk”. ”Sono abbastanza colpita su come alcune notizie false rimbalzino e arrivano al centro del dibattito e continuino ad essere discusse nonostante siano state smentite” come quella della firma di un accordo tra il governo italiano ed Elon Musk per la vicenda Starlink. ”Parlo soprattutto dell’opposizione”, dice la presidente del Consiglio ribadendo che il governo italiano non ha siglato alcuna intesa con la società di Musk. ”Valuto gli investimenti stranieri – spiega Meloni – solo con la lente dell’interesse nazionale, non delle amicizie. Non è mio costume usare il pubblico per fare un favore agli amici”.

“Il problema con Space X è che è privato o che è Musk? Perché io non faccio favori agli amici, ma non accetto nemmeno che a persone che hanno buoni rapporti con me venga attaccata una lettera scarlatta… Questo va trattato come un tema di sicurezza nazionale. Da una parte, si tratta di mettere in sicurezza informazioni delicate parlando con un soggetto che è più avanzato”, tenendo conto che ”per fare questo lavoro non ci sono alternative pubbliche”. Quindi, l’alternativa è ”non avere una protezione di questi dati e questo è il vero dilemma. In un dibattito serio questo sarebbe il tema del quale dobbiamo discutere, quale sia preferibile” tra due scenari che ”non sono ottimali. Su questo dibattito sono laica, però mi devo porre la questione perché se certe comunicazioni finiscono in mani sbagliate, il governo è responsabile”.

Musk e Soros

Quanto alle posizioni di Musk, “io penso che dobbiamo ricondurre le cose nell’alveo in cui si trovano. Elon Musk è una persona molta nota e molto facoltosa che esprime le sue opinioni, può piacere o no, ma stiamo parlando di questo. Quando di fronte a questo mi si dice che è un pericolo per la democrazia, io devo segnalare che non è il primo, di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni ne ho viste parecchie, spesso le esprimono contro di me, non mi ricordo che qualcuno si sia scandalizzato”.

“Dov’è il problema? Il problema – dice – sarebbe ed è quando delle persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare in mezzo mondo partiti, associazioni, personaggi politici per condizionare le scelte politiche degli Stati nazionali: questo non lo fa Elon Musk, lui ha finanziato la campagna elettorale nel suo Paese, del suo candidato, dove tra l’altro è abbastanza comune, non mi risulta che finanzi in giro partiti, lo fa per esempio George Soros e io la considero una pericolosa ingerenza. Ma quando è accaduto mi si è parlato di filantropi”.

“Il problema è che Musk è influente e ricco o che non è di sinistra?”, chiede ancora Meloni, secondo cui “l’ingerenza sulla sovranità di un altro Paese si ha quando i miliardi vengono spesi per pagare i politici e condizionare le scelte politiche”. “Non prendo soldi da Elon Musk”, afferma la presidente del Consiglio, che poi ribadisce: “Questo pericolo per la democrazia non lo vedo”.

E mette in chiaro: “Su George Soros nessuno ha fatto o fa la campagna antisemita, però si potrà giudicare quello che fa? Io sono libera di giudicare quello che fa e lo considero molto più ingerente di quanto lo sia Elon Musk e l’ho argomentato, quella è un’ingerenza seria”.

Rizzi a capo del Dis

Nel corso della conferenza stampa la premier annuncia: “Abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi” a capo del Dis, “persona che ha alle sue spalle una carriera assolutamente prestigiosa all’interno della Polizia di Stato, un funzionario dello Stato di prim’ordine”. La premier spiega che la nomina verrà formalizzata nel Consiglio dei ministri convocato per oggi pomeriggio.

Sulle dimissioni di Elisabetta Belloni dal vertice del Dis “ho letto molte ricostruzioni che non corrispondono a verità, quello che ha detto l’ambasciatrice Belloni corrisponde a verità: ha deciso di anticipare di qualche mese la scadenza naturale del suo incarico per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti”.

«Salvini al posto di Piantedosi non è all’ordine del giorno»

A chi gli chiede se esiste l’ipotesi di un ‘trasloco’ di Matteo Salvini al Viminale, dopo l’assoluzione del leader della Lega al processo Open Arms, la premier risponde: ”Lei dice che la parola rimpasto ha fatto capolino negli ultimi giorni, ma in realtà fa capolino da quando sono al governo… Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno, ha ragione a dire che senza il procedimento, che abbiamo visto come è andato, avrebbe chiesto e ottenuto il Viminale ma oggi abbiamo un ottimo ministro dell’Interno, Piantedosi, che ringrazio, e quindi questa cosa non è all’ordine del giorno…”. “La parola rimpasto è una parola a cui sono abituata ma a cui non sono tendenzialmente favorevole…”, aggiunge Meloni.

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