«Ricordare il passato è un dovere di tutti»

Le Comunità del territorio, l’Unione Italiana e la Regione istriana celebrano insieme il Giorno del Ricordo

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«Ricordare il passato è un dovere di tutti»

Delegazioni delle Comunità degli Italiani di Buie, Momiano, Castelvenere e Crassiza, assieme ai rappresentanti della Città di Buie, dell’Unione Italiana e della Regione istriana si sono date appuntamento nel camposanto di Buie per celebrare il Giorno del Ricordo. Dopo un discorso iniziale del presidente della CI di Buie, Franco Bonetti, il quale ha sottolineato come quest’incontro voglia commemorare fatti della storia che per anni erano stati negati e addirittura dimenticati, a prendere la parola è stato il connazionale buiese e membro della dirigenza del sodalizio, Aldo Antonini: “Ricordare è un nostro dovere per vaccinarci contro i malanni del totalitarismo. Il ricordo è triste ma ci fa consultare il passato, per ricordarlo, per avere responsabilità nel presente e nel futuro. Ricordiamo la nostra gente che ha lasciato la terra natia a causa dell’odio, di eventi disumani, trovando spesso astio pure nella Nazione madre. Ricordiamo con pietà e una preghiera coloro che persero la vita nel vortice dell’odio, ma ricordiamo anche noi stessi che decidemmo di restare non senza difficoltà, lottando affinché la nostra lingua, le nostre tradizioni non si estinguessero a causa della nostra esigua presenza dovuta a questi dolorosi eventi”.

 

Corrado Dussich, vicesindaco connazionale di Buie, ha ricordato come questa solennità sia stata sancita nel 2004. “Prima, di queste cose, parlavamo soltanto noi – ha rilevato Dussich –. Lo Stato italiano si è ricordato dopo tanto tempo d’istituire questa solennità per ricordare ciò che è stato e per non dimenticare, perché non si ripeta più. Il motivo è anche un altro, da qualche anno a questa parte, esuli e rimasti si sono ricompattati, diventando due facce della stessa medaglia che fino a ieri era un po’ difficile mettere insieme”.

A rivolgersi ai convenuti è stato quindi il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva. “Ringrazio le Comunità degli Italiani del territorio della Città di Buie per aver organizzato quest’incontro molto importante, in quanto dobbiamo tutti quanti impegnarci per ricordare come, oramai tantissimi anni fa, la nostra comunità si era spezzata – ha detto –. Come Unione Italiana c’impegniamo quotidianamente per migliorare e per incrementare questo rapporto con l’altra parte della nostra famiglia che ha dovuto lasciare queste terre. A conferma di ciò, pure l’accordo che abbiamo sottoscritto con la Federazione degli esuli. Sicuramente agiremo insieme a loro, con tutti voi, con le nostre Comunità, per non dimenticare mai quello che è successo e quello che ha spezzato la nostra famiglia in due, che ha visto delle persone rimanere e altri familiari andarsene”, ha concluso Corva, lasciando la parola a Jessica Acquavita, vicepresidente in quota CNI della Regione istriana.

“La storia di queste terre è una storia che è stata stratificata, una storia dolorosa che ha contribuito a farci diventare quello che siamo. Noi siamo figli di questo nostro passato e se possiamo vantarci di vivere in questa comunità multiculturale nella quale c’è il rispetto delle diverse culture e lingue, lo dobbiamo soprattutto a quello che è stato il nostro passato. È nostro dovere ricordare quelli che sono stati gli eventi che hanno segnato i nostri territori, non certo per trascinarci dietro il dolore, ma per riuscire tutti insieme a costruire il presente e ovviamente a guardare tutti insieme al futuro”, ha rilevato Acquavita.

Presenti pure i presidenti dei sodalizi di Castelvenere, Crassiza e Momiano, rispettivamente Tamara Tomasich, Mate Mekiš e Arijana Brajko Gall, il presidente dell’Assemblea UI Paolo Demarin, il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin e altri connazionali e rappresentanti locali, la cerimonia si è conclusa con la posa di una corona di fiori, una preghiera e la benedizione da parte del parroco di Buie, Marcin Madej.

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