Alla Camera un passo in più per ricomporre la Fiumanità

Relatori all'incontro, sostenuto dall'On. Simone Billi, Franco Papetti, presidente dell'AFIM-LCFE, Melita Sciucca, presidente della Comunità degli Italiani di Fiume e Rosanna Turcinovich Giuricin, responsabile de La Voce di Fiume

0
Alla Camera un passo in più per ricomporre la Fiumanità
Foto: NEL PAVLETIC/PIXSELL

Rappresentanti dell’Associazione degli esuli fiumani nel mondo (AFIM-LCFE) e della Comunità degli Italiani di Fiume, insieme a Roma, nella prestigiosa sede della Camera del Parlamento, in una conferenza stampa introdotta dall’Onorevole Simone Billi, deputato eletto della Circoscrizione Europa, per proseguire il dialogo del riavvicinamento e della collaborazione tra le due associazioni. L’essenza del discorso, condensata già nello stesso titolo dell’evento, trasmesso anche in Internet, sul sito della Camera (all’indirizzo webtv.camera.it): “Ricomporre la fiumanità, una sfida per il futuro”.

Dopo l’intervento di saluto e un’introduzione dell’On. Simone Billi, per presentare i tre relatori, ovvero il presidente dell’AFIM-LCFE Franco Papetti, la presidente della Comunità degli Italiani di Fiume Melita Sciucca e Rosanna Turcinovich Giuricin, direttore responsabile del notiziario degli esuli fiumani “La Voce di Fiume”, è intervenuto, con una relazione incentrata sul tema “I motivi del nostro ritorno culturale a Fiume, una ricomposizione nel nome dei padri ma anche dei nipoti”, Franco Papetti, il quale, ringraziando Billi per l’accoglienza e per la possibilità di parlare della sua città natale e del rapporto tra fiumani esuli e rimasti, ne ha illustrato brevemente la storia soffermandosi in particolare sull’esodo e sul lungo e spesso non facile percorso di riavvicinamento e riconciliazione e ricucitura dei rapporti tra le due parti, dal 1991 al giorno d’oggi e sulle possibilità dell’ulteriore rafforzamento dei legami che esistono, con l’obiettivo di coinvolgere anche le nuove generazioni, figli e nipoti, in modo da poter raggiungere nuovi traguardi, valorizzando non soltanto il passato ma anche un ritorno culturale ed intellettuale in una collaborazione sempre più intensa e proficua con la Comunità degli Italiani di Fiume, per lavorare insieme affinché le tradizioni, la storia e la lingua continuino a essere presenti a Fiume e non ci sia più un “noi” e un “voi” ma solamente un “noi fiumani italiani”. Ha infine citato e lodato i buoni rapporti con le attuali autorità municipali a Fiume, concludendo: “Non esistono più barriere ideologiche. La Croazia fa ormai parte dell’Ue. Abbiamo raggiunto traguardi significativi ma ci sono ancora tante cose da realizzare. Lavorando insieme ce la faremo”.
La parola è passata quindi alla presidente della Comunità degli Italiani di Fiume Melita Sciucca, per un intervento sul tema “La cultura dell’accoglienza: il ruolo della Comunità degli Italiani in una Città che è stata Capitale Europea della Cultura 2020. L’attenzione che auspichiamo”.
Si è a sua volta soffermata sugli eventi storici, sulla storia dell’esodo e su quella di chi ha scelto di non andarsene dalla propria città. Ha poi illustrato la situazione del dopoguerra e quella odierna, ponendo in rilievo l’autoctonia ed elencando tutte le istituzioni che contribuiscono a tutt’oggi a mantenere viva l’istruzione, la cultura e la lingua italiana a Fiume: le scuole elementari e quella media, la Casa editrice Edit e il nostro quotidiano, i Corsi universitari di Italianistica, il Dramma Italiano, i programmi italiani di Radio Fiume…
“Che cosa fare per mantenere viva la nostra fiumanità?” – si è chiesta infine. “Il compito che mi sono prefissa da fiumana, da presidente della Comunità, da insegnante, è secondo me uscire dalle nostre quattro mura e far capire anche alla maggioranza croata che siamo presenti: che c’eravamo, ci siamo e ci saremo ancora. Mettendo insieme costantemente tutte le nostre forze per realizzare il congiungimento culturale al quale l’inserimento di un nostro rappresentante nella presidenza dell’AFIM-LCFE ha dato senza ombra di dubbio un apporto significativo”.
Rosanna Turcinovich Giuricin, direttore responsabile del notiziario degli esuli fiumani “La Voce di Fiume” si è soffermata sull’argomento “Informare per essere: dal ricordo ai progetti per il futuro. Il ruolo della letteratura come collante di fiumanità”.
“Il giornale che dirigo è uno degli strumenti che noi abbiamo usato nel corso degli anni per cercare di veicolare e costruire l’informazione tra i fiumani del mondo e farli sentire comunque e sempre un unico popolo. La nostra continua a essere un’unica realtà che seppur separata dalla storia, continua a esserlo, perché il collante che la tiene unita è comune ed è un collante in cui tutti ci riconosciamo. Dal disagio nel ripensare ai propri luoghi natali abbandonati, si è fatta strada la volontà di riconoscere gli strumenti per aiutare un ricordo e la cultura è uno di questi strumenti. Un approccio molto forte e radicato con una dicotomia che va superata con passi importanti che facciamo e continuiamo a fare con progetti che non riguardano soltanto la letteratura ma anche la scienza, ricordando personaggi importanti di Fiume e facendoli conoscere al mondo cercando di traghettare il nostro impegno facendolo uscire anche oltre la nostra sfera, proprio come stiamo facendo noi e la Comunità degli Italiani di Fiume.
La conferenza si è conclusa con alcuni interventi dei presenti in sala, tra cui gli esuli fiumani Egone Ratzemberger e Diego Zandel.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display