La storia contemporanea racchiusa in saggi scientifici

Presentato nel Centro di ricerche storiche di Rovigno il 32.esimo volume dei Quaderni e l'80.esimo bollettino che chiude e circoscrive il lavoro annuale dell'istituzione

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La storia contemporanea racchiusa in saggi scientifici

È stato presentato nella Sala Benussi del Centro di ricerche storiche di Rovigno, il 32.esimo volume dei “Quaderni”, il secondo della nuova versione, rinnovata nell’impaginazione grafica, nel cambio di copertina e nella struttura interna.

 

La collana dei “Quaderni”, incentrata sul periodo o per meglio dire sulla storia contemporanea, occupa una posizione specifica nel panorama storiografico regionale istriano e nella complessiva produzione bibliografica del Centro, in quanto rivolta al recupero di una tradizione e di una storia politica e nazionale intesa quale parte integrante della storia istriana e della Comunità Nazionale Italiana autoctona, divenuta minoranza con il passaggio dell’Istria alla Jugoslavia dopo la fine del secondo conflitto mondiale.

Diffusione di nuove tendenze

“La missione dei ‘Quaderni’ è quella di essere uno strumento al servizio dei cultori della storia di confine e di divulgazione storica presso il pubblico più vasto della CNI e di quello italiano, croato e sloveno. Negli anni la rivista è diventata un periodico a cadenza annuale e un punto di diffusione di nuove tendenze interpretative e filoni di ricerca presso i nostri ambienti culturali italiano, sloveno e croato, grazie alla sua apertura internazionale e alla connessione con le vicine storiografie dei medesimi territori”, ci ha spiegato la redattrice responsabile della collana, Orietta Moscarda.

In quanto al contenuto del volume, esso complessivamente comprende i contributi di ben undici studiosi, collaboratori e ricercatori dell’istituto rovignese, riguardanti i diversi aspetti politici, economici, sociali e culturali della storia dell’Adriatico orientale in età contemporanea, per un totale di 502 pagine. I filoni tematici inerenti agli articoli riguardano la storia politica, sociale, dell’arte e dell’architettura, nonché la storia della scuola italiana nei territori dell’Adriatico orientale. Degli undici testi pubblicati, sei rientrano nella sezione “Saggi scientifici”, mentre cinque in quella dedicata a “Note e documenti”.

“I saggi di questa edizione sono particolarmente importanti in quanto sono andati incontro a una revisione paritaria (peer review), attraverso la quale sono stati valutati scientificamente, ottenendo ulteriore pregio nei campi che hanno abbracciato”, ha concluso la redattrice.

Gli articoli presenti nell’opera vanno così ad aggiungersi ai 329 saggi fin qui pubblicati, di 138 autori, per un totale di 13.063 pagine complessive.

Tre sezioni della «Ricerca»

Nel corso della conferenza stampa sono stati esposti pure i contenuti de “La Ricerca”, l’80.esimo bollettino del CRS, che esce due volte l’anno e che chiude e circoscrive il lavoro annuale del Centro.

Il numero ottanta del bollettino è sezionato in tre parti, di cui la prima è dedicata ai saggi, in particolare ai lavori di Diego Han con “S. A. Ala Littoria – la sciagura aerea di Rovigno del 1936”; Alberto Zanetti Lorenzetti in “Albano e Ferruccio Albanese, ‘eredi’ di Gregorio Draghicchio”; Isabella Flego con “Nel cuore della gente: Arsi, 28 febbraio 1940” e Franco Stener con “Le donne, a Pirano, ripristinano la ‘voga alla veneta’”.

In quanto alle altre sezioni, il redattore de “La Ricerca” Nicolò Sponza ce le ha presentate brevemente aggiornandoci sulle novità.

“La seconda sezione, dove presentiamo i volumi pubblicati di recente dal Centro, l’abbiamo introdotta negli ultimi due, tre numeri, anche quale arricchimento al quarto di copertina con presenti le pubblicazioni edite e in corso di pubblicazione. Le ‘Notizie in breve’ e i ‘Nuovi arrivi in evidenza’, chiudono il bollettino, dando una panoramica sui nuovi acquisti della biblioteca, sull’attività, sulle iniziative e sulle visite al Centro, come pure sui convegni che accogliamo nei nostri ambienti e a quelli che i nostri ricercatori e collaboratori partecipano all’infuori del nostro istituto”, ha concluso il redattore.

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