Strage di Vergarolla: un ricordo ancora vivo (foto)

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Strage di Vergarolla: un ricordo ancora vivo (foto)

Una domenica di sole al bagno cittadino. Una folla di adulti e di bambini, famiglie intere. Una competizione sportiva: le gare di nuoto della “Coppa Scarioni”. Insomma, doveva essere una giornata di festa, e invece è stata una giornata di sangue. Le mine accatastate in spiaggia sono scoppiate in una deflagrazione spaventosa, tale da mandare in frantumi le finestre di casa a chilometri. In spiaggia, una carneficina di innocenti: 64 vittime identificate, altre 20 non identificate, circa 200 feriti. Un dramma senza pari, un lutto collettivo, e dentro a quello la tragedia privata di un uomo, un padre, un medico, Geppino Micheletti, che assiste i feriti giorno e notte pur essendogli stata recapitata la notizia dell’uccisione dei due figlioletti, del fratello e della cognata. Quindi l’inchiesta nella quasi totale indifferenza delle forze alleate, che concludono come “l’esplosione fu causata da una o più persone” ma fanno poco o nulla per rintracciarle. Ieri mattina Pola ha ricordato ancora una volta il funesto 18 agosto del 1946. Stretti a semicerchio intorno al cippo commemorativo nel Parco delle vittime di Vergarolla, italiani esuli e residenti, concittadini, autorità e ospiti. Non molti a dire il vero. Il pubblico che necessariamente tende a ridursi di anno in anno.

L’evento commemorativo è iniziato con la messa di suffragio celebrata al Duomo di Pola dal parroco, don Rikardo Lekaj. La messa è stata cantata come ogni anno dal Coro misto della “Lino Mariani” ora diretta dal Maestro (baritono) Ronald Braus. Tra i fedeli numerose autorità e ospiti: il Console generale d’Italia a Fiume Davide Bradanini, il viceconsole Tiziano Sošić, le senatrici della Repubblica Italiana Laura Garavini e Tatjana Rojc, il parlamentare sloveno Felice Žiža, il sindaco Filip Zoričić, il suo vice in quota CNI Bruno Cergnul, la vicepresidente della regione in quota CNI Jessica Acquavita, gli esponenti dell’Unione Italiana Maurizio Tremul e Marin Corva, i rappresentanti della Comunità degli Italiani di Pola, dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria, dell’Università Popolare di Trieste, del Circolo Istria.

 

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