Archivio Polesini, fonte preziosa

Presentata la pubblicazione realizzata nell’ambito della collaborazione tra il Museo del territorio parentino e il Coordinamento adriatico (Bologna), che si occupa della tutela delle memorie storiche, artistiche e letterarie dell’Istria, del Fiumano e della Dalmazia

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Archivio Polesini, fonte preziosa

È stata presentata al Museo del territorio parentino l’importante pubblicazione “Archivio Polesini – fonti per la storia di Parenzo”, degli autori Elena Uljančić, Gaetano Benčić ed Elisabeth Foroni, che hanno parlato della pubblicazione. L’iniziativa è frutto della duratura collaborazione avviata tra l’istituzione paretina e il Coordinamento adriatico, associazione con sede a Bologna, presieduta dal prof. Giuseppe de Vergottini, parentino d’origine, nonché presidente della Federesuli, che si propone la tutela delle memorie storiche, artistiche e letterarie dell’Istria, del Fiumano e della Dalmazia, unitamente alla salvaguardia della presenza culturale italiana nel territorio del suo insediamento storico.

 

La pubblicazione presenta i documenti concernenti Parenzo custoditi nell’Archivio Polesini. La famiglia Polesini, originaria di Montona, si trasferì a Parenzo nel XVI secolo. Aveva possedimenti a Montona, Zamasco, Novacco di Montona, Parenzo, San Giovanni della Cisterna e altrove. Nel XVIII secolo ricevette il titolo marchesale. Tra i nomi eccellenti figurano il docente di Diritto all’Università Padova Girolamo (XVI secolo), il canonico montonese Francesco (1729 -1819), vescovo di Pola e poi di Parenzo, suo fratello Gian Paolo Sereno, giurista e politico, il capitano distrettuale e presidente della Dieta istriana (detta “del Nessuno”) Gian Paolo, il marchese Benedetto, noto per aver donato la Sala della Dieta alla Provincia istriana nel 1922 e Giorgio (1864-1926), che edificò il castello sull’isola di San Nicolò e la residenza di famiglia, oggi nota con il nome di Villa Polesini.

Alcune delle pagine della pubblicazione

Il fondo archivistico familiare della famiglia Polesini è conservato presso la Società istriana di archeologia e storia patria di Trieste. Istituita a Parenzo, la Società fondò nel 1884 il Museo di Parenzo. “Tutto questo materiale fu trasferito a Trieste con l’esodo degli italiani e Parenzo fu privata di un’enorme fonte di sapere. L’Archivio Polesini è stato inaccessibile per anni. Lavorando al progetto, abbiamo condotto delle mediazioni, collaborato con Elisabeth Foroni e raccolto la documentazione utile a far rivivere la conoscenza della storia di Parenzo. La Società conserva grafiche importanti e documenti di sviluppo dell’urbanistica di Parenzo, che rappresentano la maggior fonte d’informazioni sulla storia parentina al di la dei limiti nazionali”, ha dichiarato la direttrice del Museo del territorio parentino Elena Uljančić.

Il sindaco di Parenzo Loris Peršurić si è compiaciuto per la collaborazione con il Coordinamento adriatico e ha espresso soddisfazione per queste ricerche, trattandosi d’una famiglia che riveste una grande importanza nella storia parentina.

Grazie ai fondi disposti dalla Regione Veneto e dal Municipio di Parenzo, che hanno sostenuto la realizzazione del progetto, si è riusciti a pubblicare parte del materiale, digitalizzandolo e disponendo le riproduzioni nel fondo dei Polesini custodito al Museo, che in futuro sarà integrato. Il materiale digitalizzato pubblicato nel libro sarà disponibile sul sito ufficiale del Museo di Parenzo a partire dal prossimo mese. Nell’ambito del progetto è stato inoltre acquistato un videoproiettore per le presentazioni.

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