Raduno dei fiumani. «Odori d’infanzia nella nostra Fiume»

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Raduno dei fiumani. «Odori d’infanzia nella nostra Fiume»

Per i partecipanti al 58º Raduno dei fiumani, quella di ieri è stata una giornata sociale, come detto dal presidente dell’AFIM, Franco Papetti, nel corso della quale stare in compagnia. In mattinata, per tutti gli interessati, è stata organizzata una visita guidata dell’ex via dell’Industria (l’odierna Milutin Barač), dove a fare da guida sono stati Bruno Bontempo e Rodolfo Segnan, i quali hanno raccontato tutte le peculiarità della zona. Ai presenti si è rivolta anche Melita Sciucca, presidente della CI di Fiume.

In partenza per via dell’Industria
Rodolfo Segnan, Melita Sciucca e Bruno Bontempo

Subito dopo partenza per il Monte Maggiore dove nel ristorante “Dopolavoro” è stato organizzato il pranzo. Purtroppo, visto il maltempo, non è stato possibile fare tappa sul Vojak per ammirare il panorama, ma i presenti si sono divertiti comunque, tra chiacchiere, canti e aneddoti raccontati tra un pasto e l’altro. “Il giro lungo via dell’Industria ha avuto come scopo far conoscere ai presenti la storia di quello che una volta era l’ingresso principale di Fiume. L’incontro di quest’anno è stato voluto fortemente dopo il periodo della pandemia, che ci ha chiusi in casa e nel corso del quale, purtroppo, abbiamo avuto tante perdite vista anche la nostra età. Siamo tutti fiumani e quindi il desiderio era quello di ritornare a Fiume e ricominciare a vivere, con tutta una serie di eventi”, ha spiegato Papetti. I partecipanti non sono giunti soltanto dall’Italia, ma anche da oltreoceano, come nel caso di Valter Giraldi, arrivato dagli Stati Uniti. “Vivo vicino a Washington. Sono tornato a Fiume la prima volta nel 2003 e da allora ci vengo ogni anno. Un tempo accompagnavo mio padre, poi è diventata un’abitudine alla quale partecipava anche la mia famiglia. Tornare a Fiume significa per me ricordare i posti dei quali mio padre mi parlava da piccolo. Ho rivisto la casa nella quale sono nato, il luogo in cui i genitori avevano un negozio nell’ex piazza delle Erbe e dopo tutti questi anni conosco perfettamente la città”, ha raccontato Giraldi.

Zandel, Papetti, Giraldi e Zocovich

Viaggio d’oltreoceano
Mirella Zocovich è giunta per l’occasione da Chicago. “Ai Raduni vengo sempre. La prima volta sono tornata a Fiume dopo quattro anni di vita in America e sono arrivata con mio marito, che era fiumano anche lui, e i miei due figli. Poi, dopo che abbiamo raggiunto il pensionamento, venivano con noi anche i nipoti e i pronipoti, i quali capiscono perfettamente il fiumano, anche se non lo parlano più di tanto. Alla visita guidata in via dell’Industria non ho preso parte in quanto la sera prima ho ballato fino a tardi in CI. Mi sono divertita tantissimo, ma poi ero troppo stanca e ho preferito saltare l’appuntamento in mattinata. Anche se il viaggio da Chicago è abbastanza lungo, mi piace venire perché mi trovo bene nella mia città, a contatto con la mia gente. Ho 89 anni, ma continuo a mantenere i legami con Fiume perché ho dei parenti sia qui che sull’isola di Veglia”, ha detto Zocovich.
Tra i partecipanti al Raduno, anche lo scrittore Diego Zandel, il quale ha raccontato di tornare puntualmente a Fiume ancora dal 1954, ma di avere deciso appena da poco di prendere parte al tradizionale raduno. “Da bambino, appena iniziate le vacanze scolastiche, venivo a Fiume da mia nonna a Cantrida. Due anni fa, ho deciso di aggregarmi a questa compagnia e visto che Papetti mi ha chiesto di fare da responsabile dei programmi culturali dell’AFIM, ho proposto la presentazione del libro di Morovich. Vorrei tanto che Fiume tornasse un giorno a essere una città cosmopolita, una città delle diversità come recita il logo azzeccatissimo di Fiume CEC 2020. Ho preso parte alla visita in via dell’Industria anche per vedere com’è cambiata, visto che la conoscevo da bambino in quanto mio zio lavorava in Raffineria. Ero curioso, poi, di vedere l’ex Silurificio visto che vi lavorava mio padre. Ho riconosciuto i vari palazzi ed è stata per me una cosa molto interessante, un salto nel passato”, ha concluso.

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