Abbazia. I tesori nascosti di Villa Angiolina

Lo splendido edificio di fine XIX secolo è soggetto in questo periodo a una capillare opera di ristrutturazione

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Abbazia. I tesori nascosti di Villa Angiolina
I lavori di restauro rientrano nel progetto dell’Agglomerato urbano di Fiume “Uniamoci col patrimonio”. Foto: Željko Jerneić

Villa Angiolina, simbolo indiscusso del turismo abbaziano, accoglierà la stagione turistica 2023 vestita di nuovo. Da qualche settimana sono in corso, infatti, i lavori di ristrutturazione dello splendido edificio risalente alla fine del XIX secolo, immerso nel verde del suo parco in riva al mare, in attesa da anni di poter risplendere in tutta la sua maestosa bellezza. Il restauro del palazzo – che, salvo imprevisti, dovrebbe concludersi entro il marzo del prossimo anno – è stato reso possibile grazie al progetto cofinanziato dall’Ue “Uniamoci col patrimonio” (Povežimo se baštinom), il cui obiettivo è presentare la ricca identità storico-culturale dell’Agglomerato urbano di Fiume e nell’ambito del quale sono stati e verranno effettuati anche in futuro interventi di grossa portata in varie location dell’area interessata (anche più in là dei confini amministrativi del capoluogo quarnerino), che necessitano di rinnovo. Tra queste c’è pure Abbazia, e più precisamente Villa Angiolina – oggi sede del Museo del turismo croato –, la cui opera di rinnovo è stata affidata alla valente équipe dell’azienda zagabrese Terracotta, la stessa a cui si deve la recente, e non ancora conclusa (s’attende il nuovo progetto di restauro degli interni dopo il rinvenimento di vestiboli nell’atrio principale delle biglietterie) ristrutturazione del palazzo della Stazione ferroviaria di Fiume e di quella dell’albergo abbaziano Kvarner. Ad affiancare la decina di restauratori impegnati nel rifacimento dei numerosi elementi decorativi in pietra, cotto e ferro (ringhiera del balcone al primo piano) della facciata come quelli presenti all’interno dello stabile, anche gli operatori della ditta “Izgradnja” di Crikvenica, addetti alla ricostruzione del tetto, e il personale della società Ars restauro di Sinj, che si sta occupando del restauro degli affreschi nei due saloni interni (grande e piccolo). Della minuziosa opera di conservazione di Villa Angiolina, abbiamo parlato con Eni Jukopila, a capo del team di restauratori, la quale ha precisato che “i lavori sono appena iniziati e ne avremo ancora per parecchio tempo, anche perché la villa è in condizioni peggiori di quanto si credeva all’inizio. Il passare del tempo ha fatto la sua parte, danneggiando parecchio sia la facciata che il tetto, il quale necessita di completo rifacimento, il che si è rivelata una sorpresa, un inconveniente che non ci aspettavamo. Maggiore tempo verrà speso anche per il rinnovo degli elementi decorativi sulla facciata, che calcolavamo di potere effettuare in loco. Per parte degli stessi, ciò non sarà invece possibile in quanto rischiavano di sfasciarsi assieme a pezzi di facciata, che si sgretolava a ogni nostro intervento. Gli interventi sugli elementi in questione verranno effettuati nella nostra officina improvvisata, assieme a quelli sui capitelli e sul resto delle componenti interne”, ha spiegato la restauratrice. Un capillare lavoro di rinnovo viene svolto in questo periodo anche dagli operatori dell’Ars restauro, addetti alla conservazione degli affreschi nei due saloni della villa, anch’essi abbastanza deteriorati dal tempo che il precedente restauro, come ci è stato spiegato dal team, ha contribuito a “coprire”, in determinati punti nella loro versione originale, realizzata all’epoca della costruzione dell’edificio. Anch’essi, assieme al resto del palazzo, risplenderanno a lavori ultimati, in tutta la loro bellezza.

Gli affreschi nei due saloni della villa necessitano di particolare attenzione.
Foto: Željko Jerneić
I capitelli restaurati.
Foto: Željko Jerneić
Rinnovo degli elementi decorativi sulla facciata.
Foto: Željko Jerneić
La ringhiera in ferro del balcone è ancora in ottime condizioni.
Foto: Željko Jerneić
La restauratrice capo, Eni Jukopila, intenta nel suo lavoro.
Foto: Željko Jerneić
I lavori sul tetto non erano previsti.
Foto: Željko Jerneić

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