Ponte di Sabbioncello: viaggi senza più frontiere

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Ponte di Sabbioncello: viaggi senza più frontiere
Foto: Igor Kralj/PIXSELL

La Croazia non è più divisa in due parti dall’enclave bosniaca di Neum sull’Adriatico, grazie all’apertura al traffico del Ponte tra la terraferma e la penisola di Sabbioncello in Dalmazia. Il Ponte, lungo 2.404 metri, è il frutto di una collaborazione internazionale: è stato infatti progettato dall’ingegnere sloveno Marjan Pipenbaher e costruito dalle maestranze cinesi della China Road and Bridge Corporation. E a finanziare l’opera è stata in gran parte l’Unione europea. Tutti hanno buoni motivi per essere orgogliosi di quest’impresa che, come si sottolinea spesso, mette fine dopo 300 anni alla discontinuità territoriale della Dalmazia. E sì, perché tre secoli fa la Repubblica di Ragusa (Dubrovnik) decise di cedere all’Impero ottomano la località rivierasca di Neum (assieme a quella di Sutorina nelle Bocche di Cattaro) per evitare di confinare direttamente con la Serenissima che all’epoca amministrava gran parte del territorio dalmata. Alla Repubblica di Venezia all’epoca rimasero la punta della penisola di Klek a due isolotti dinanzi a Neum che ancor oggi di fatto sono contesi, in quanto l’accordo sulla delimitazione marittima tra Croazia e Bosnia ed Erzegovina è stato sì sottoscritto, ma non ratificato dai due Paesi e sul mare vige una linea di demarcazione provvisoria da tutti comunque scrupolosamente rispettata.
Dietrologie storiche a parte quella di martedì è stata davvero una giornata storica per la Croazia. Ma anche per l’Unione europea. Perché, se tutto andrà bene, dal 1º gennaio 2023, la Croazia entrerà a far parte dello Spazio di Schengen e allora un cittadino potrà viaggiare direttamente, senza fermarsi ad alcun valico di frontiera dall’Europa settentrionale fino al confine tra la Croazia e il Montenegro a meridione, ovvero fino al valico di Konfin, un nome emblematico. I media croati, nel passare in rassegna le notizie sulla stampa internazionale relative all’inaugurazione di martedì, sottolineano che Il Gazzettino pone in rilievo che la penisola di Pelješac ha anche un nome italiano. Come scrive il Gazzettino, “il ponte di Pelješac (Sabbioncello in italiano) nel sud della Dalmazia” dovrebbe far parte dell’autostrada adriatico-ionica che, partendo da Trieste, attraverserà l’intera costa dell’Adriatico orientale per giungere in Grecia. Inoltre, non sarà più necessario attraversare il territorio bosniaco e valicare nel giro di circa otto chilometri due confini di Stato, circostanza che in passato, specie in piena stagione turistica, costituiva un ingorgo stradale. Una situazione che si sarebbe aggravata con l’ingresso della Croazia nella zona Schengen, molto probabilmente il prossimo primo gennaio, per l’obbligo di controlli stringenti alle frontiere d’ingresso nello spazio comune europeo. Va aggiunto che nonostante tutti gli sforzi di Zagabria (e di Lubiana) per accelerare il processo d’avvicinamento della Bosnia ed Erzegovina all’UE, per come stanno ora le cose è realistico attendersi l’adesione di Sarajevo all’Unione fra una decina d’anni appena. E poi ci vorranno chissà quanto anni per l’adesione del vicino Paese a Schengen. Ebbene d’estate il nuovo Ponte, oltre a essere un’attrazione turistica, permetterà anche di ridurre gli intasamenti ai valichi. Già oggi, con l’apertura al traffico del Ponte di Sabbioncello è stata notata una riduzione del transito attraverso Neum.
Alla spettacolare cerimonia d’inaugurazione del Ponte, conclusasi con i fuochi d’artificio, hanno preso parte circa 5.000 persone. Tutto si è svolto nel migliore dei modi. Sono rimasti impressi nella memoria collettiva il sorvolo dell’area da parte dei Pilatus della pattuglia acrobatica croata Krila Oluje, nonché il passaggio del Ponte da parte di due vetture simbolo, l’ipercar elettrica Nevera di Mate Rimac e l’automobile del campione europeo di rally Niko Pulić. Ha suscitato grande interesse il fatto che alla cerimonia sia intervenuto in videocollegamento il premier cinese Li Keqiang, il quale ha sottolineato che il Ponte è una dimostrazione della fattiva collaborazione tra Cina, Croazia e Unione europea. A questo proposito il Presidente croato Zoran Milanović ha dichiarato che il Ponte di Sabbioncello è stato per i cinesi un biglietto d’ingresso sul mercato europeo dell’edilizia. Però, ha aggiunto, vista la situazione geopolitica, tale mercato rimarrà loro precluso ancora per un certo tempo. Il premier Andrej Plenković ha definito l’inaugurazione del Ponte un momento storico per il Paese, il coronamento di un sogno croato. Tantissimi cittadini sono accorsi ad ammirare il nuovo Ponte che è stato attraversato oggi da almeno diecimila vetture.

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